L’importanza delle emozioni

21 Dicembre 2023

La parola emozione deriva dal verbo latino “emovere“, che significa rimuovere, trasportare fuori, scuotere. L’emozione è qualcosa che ci fa scuotere dal nostro stato abituale, che ci fa muovere.

Ogni individuo è in grado di provare emozioni in quanto gli essere umani sono “programmati” per sperimentare le emozioni.

Le emozioni sono risposte  affettive  brevi ed intense  che nascono  come reazioni a stimoli interni o esterni a noi risultando essenziali per l’uomo:

  • hanno un valore adattivo ovvero ci permettono di agire in modo appropriato di fronte alle situazioni che abbiamo davanti
  • sostengono la motivazione entrando a far parte dei processi decisionali

creano

  • ponti relazionali orientandoci nel rapporto con gli altri e nel rapporto con il mondo.

Non esistono pertanto emozioni positive o negative, esistono emozioni che ci fanno sentire meglio ed altre che ci fanno sentire peggio; ogni emozione è importante in quanto ognuna comunica un messaggio.

La teoria delle emozioni, elaborata da Paul Ekman attraverso il metodo Facial Action Coding System (FACS), identifica  6 emozioni di base comuni in tutte le culture: tristezza, gioia, disgusto, rabbia, paura e sorpresa. In realtà il mondo emotivo è ben più complesso rispetto alle cinque emozioni di base e per ognuna di queste esistono tantissime sfumature a volte non sempre così facilmente individuabili.

Se ci approcciamo alle emozioni con uno sguardo meno evolutivo e più utile a comprenderle al giorno d’oggi, ci accorgiamo subito di come esse siano alla della nostra quotidianità, in quanto danno senso all’esperienza e, riprendendone la definizione, sono alla base di ogni nostro comportamento ed atteggiamento.  E’ per questo motivo che è così importante averne consapevolezza e imparare a gestirle: un’emozione  di cui non si ha consapevolezza è un’emozione che viene “agita” senza nessuno strumento per poterla governare.

Mostrare le emozioni non è mai segno di debolezza, ma al contrario è la dimostrazione di saperle riconoscere, accoglierle,  legittimarle dandone un significato. Questa è la postura ideale per non esserne sopraffatte, come da un’onda improvvisa in mezzo al mare, ma per impararne la gestione. Non è mai l’emozione che è sbagliata, ma il comportamento che ne consegue: un’emozione non gestita può generare comportamenti inadeguati per sé stessi, per gli altri e per il contesto in cui siamo inseriti.

 

Validare le nostre ed altrui emozioni è un processo fondamentale ma spesso è molto comune sentirsi dire “non dovresti arrabbiarti”, “non avere paura”, “ti stai preoccupando troppo”, “non piangere” ect. Tutte queste frasi implicitamente ci dicono che provare e manifestare le emozioni è sbagliato rimandando ad un significato di inadeguatezza, giudizio e  fragilità.

Al contrario è importante saper imparare a

  • Ascoltare ed ascoltarsi cercando di sospendere ogni tipo di giudizio
  • Normalizzare e legittimare tutte le emozioni
  • Evitare di categorizzare le emozioni in giuste e sbagliate, ogni emozione ha diritto di esistere ed essere riconosciuta per quanto tale
  • Non sentirsi in colpa per ciò che si prova
  • Stare all’interno dell’emozione per capire il senso e cosa ci vuole dire
  • Non è mai l’emozione che è sbagliata ma il comportamento che ne deriva se non gestita

 

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